Il lavoro corporeo
– Rubrica Counseling Menopausa 4/4

 

ll lavoro corporeo in menopausa

 

Il corpo deve essere mantenuto in perfette condizioni per poter garantire una valida attività di concentrazione e meditazione.

 

Lo stato “distratto” si riconosce dai sintomi: dolore (mentale), depressione, dolori migranti, tremori, respiro irregolare.

 

La presenza del dolore fisico o mentale denuncia sempre qualche disarmonia e quando si associa alla consapevolezza dell’incapacità a rimuoverlo, si ha la depressione. Il collegamento somato-psichico è ormai riconosciuto anche dalla medicina tradizionale per cui lavorare sul corpo significa eliminare anche i disturbi della mente.

 

La seconda parte dell’incontro veniva dedicata a una serie di esercizi e posizioni le cui funzioni sono:

 

  • mantenere la flessibilità della colonna vertebrale e saldo l’insieme dei suoi legamenti.
  • tonificare la cintura addominale per contrastare l’abbassamento viscerale pelvico.
  • rendere sciolte le articolazioni in particolare le coxo-femorali e delle ginocchia.
  • ottenere un buon rilassamento muscolare che prelude oltre che ad un positivo stato mentale ad un lavoro corporeo morbido e più agevole.
  • prepara il sistema nervoso al rilassamento e alla meditazione.

 

I risultati sono sia di natura mentale, in quanto l’immobilità e l’attenzione al corpo richiesta predispongono alla stabilità e concentrazione, sia di natura fisica, perché agendo su tutti i sistemi del corpo gli esercizi costituiscono la migliore forma di prevenzione contro disturbi muscolo scheletrici.

 

Nell’intraprendere il programma di lavoro occorre tener sempre presente due punti importanti:

 

  • L’attenzione costante al respiro che deve accompagnare  ogni movimento creando armonia ed eliminando le rigidità.
  • Riconoscere il “proprio limite”, non voler andare oltre per arrivare ad una posizione che sarebbe forzata e pericolosa, accettare ed apprezzare comunque le proprie capacità anche se limitate . I successi si otterranno poco alla volta con la costanza e la pratica.

 

 

Il lavoro sulla colonna vertebrale

 

Considerata il canale principale attraverso il quale l’energia è libera di scorrere, la colonna è l’asse portante del corpo, la  sede dei Chakra regali che si aprono a varie altezze di questa.

 

I Chakra sono centri energetici conduttori che sovrintendono alle attività di determinate zone corporee, sfere psichiche e processi universali nell’ottica del rapporto esistente tra microcosmo/uomo e macrocosmo/universo. Sono chiamati anche Padma che significa loto, perché vengono spesso rappresentati come  fiori di loto chiusi, semichiusi o aperti con differenti numeri di petali che aumentano in ascesa e che possono rivolgersi verso il basso, alla terra, o verso l’alto, al cielo, sempre secondo il livello di coscienza raggiunto dalla persona che agisce.

 

I Chakra collocati lungo la colonna, indicano anche le tappe della consapevolezza, in un cammino che per gli esseri umani inizia comunemente dalla terra per salire verso il cielo.

 

Nello yoga i Chakra vengono stimolati e attivati sia attraverso le particolari posture che il corpo assume mantenendole a lungo fino a che non diventino confortevoli, sia con le pratiche di controllo della respirazione che portano gradualmente agli stati superiori di distacco, concentrazione e meditazione.

 

Ancora, i Chakra sono correlati agli elementi cosmici, così le sette vertebre cervicali lavorano sull’Etere, le dorsali sono le dodici vertebre dell’Aria, la zona lombare, con le sue cinque vertebre, corrisponde al Fuoco, quella coccigea è la radice nella Terra, la zona sacrale le cinque vertebre dell’Acqua.

 

Da quanto esposto si comprende come il lavoro sulla colonna sia fondamentale per la  stimolazione dei Chakra e quindi per l’integrazione di tutti gli elementi, condizione questa indispensabile per il benessere nella menopausa.

 

Dopo i 40 anni bisogna integrare tutti e cinque gli elementi per un armonico processo di maturazione. Inoltre nell’ascesa dei Chakra, dal primo al settimo ovvero dal corpo fisico al corpo etereo, dall’uno al molteplice, è simboleggiata l’evoluzione e la crescita dell’essere umano in stadi di coscienza sempre più evoluti.

 

Ogni lavoro corporeo inizierà portando l’attenzione alla colonna vertebrale:

 

  • In posizione verticale ad occhi chiusi si percorre con gli occhi della mente il corpo in tutta la sua lunghezza, dall’appoggio della pianta dei piedi al vertice del capo, si ascoltano punti contratti e si riallinea la colonna,  aiutati dal respiro che scorre libero dalla terra al cielo e dal cielo alla terra. Questo semplice riallineamento posturale, mantenuto per pochi minuti, lavora molto sull’equilibrio e sul radicamento (grounding), fa sentire il peso del corpo nella terra, rinforza ossa e muscoli.
  • Le braccia sono mantenute attive ai lati del corpo, le punte delle dita sono tese verso terra.
  • Immagini di rinforzo nel mantenimento della postura  sono la visualizzazione di un filo luminoso che scenda dal vertice del capo fino alla terra passando per il coccige, oppure la stabilità e la forza di una montagna dove il vertice del capo è la sommità, le braccia le pendici, i piedi la base della montagna.

 

I benefici della rieducazione posturale globale sono utili  anche per la prevenzione dei disturbi genitali: la lordosi lombare eccessiva e l’antiversione del bacino orientano la direzione delle forze intra-addominali verso la fessura vulvare più debole e meno verso la regione ano coccigea più robusta. Questo può rappresentare un fattore aggravante se non scatenante il prolasso e l’incontinenza urinaria.

 

Il lavoro completo sulla colonna prevede srotolamenti verso terra: scendendo con l’espiro, si rimane nella posizione raggiunta qualche istante per prendere atto dei propri limiti e potenzialità e si risale con l’inspiro e le ginocchia leggermente flesse a protezione delle lombari.

 

I movimenti possono rivolgersi in tutte le direzioni, avanti ,di lato e indietro con attenzione. Le torsioni della colonna portano invece il corpo a ruotare su se stesso, lo sguardo è rivolto dietro di noi mentre bacino e piedi rimangono immobili. Le torsioni possono essere eseguite in piedi, più efficaci se supine (torsione del serpente).

 

 

Il lavoro sulle gambe

 

Le gambe e i piedi sono strettamente legati all’elemento Terra, così come il sacro e il perineo, per le posizioni in appoggio sedute.

 

La Terra segna il confine e il limite, è il segno della stabilità e della concretezza, della responsabilità e dell’attaccamento ai fatti e ai risultati.

 

Nell’aspetto emozionale di questo elemento prevale lentezza, costanza e pazienza, in quello simbolico trasformazione, legame con la storia antica, ricordi arcaici, radici.

 

Ha un forte legame con la natura e nella sua funzione di base e radici profonde rinforza molto la mente agendo sul sistema nervoso e sulla memoria.

 

  • Si invitano le donne a camminare in cerchio, con una andatura volutamente  lenta che porti l’attenzione all’appoggio della pianta dei piedi alla terra, badando a sentire quale parte appoggia con più consistenza. Si cammina appoggiando solo le punte dei piedi poi solo i talloni o solo il bordo esterno o interno del piede.
  • L’andatura diventa più veloce per tornare di nuovo lenta e poi di nuovo gradualmente più veloce; le donne sperimenteranno i diversi ritmi adattandosi e riconoscendo difficoltà o meno ai cambiamenti del ritmo.
  • La consapevolezza nell’andatura si rivolge ora alle tre articolazioni che permettono la deambulazione: l’articolazione della caviglia, il ginocchio, l’articolazione femorale. Questi tre punti si integrano perfettamente tra di loro come cerniere indipendenti integrate funzionalmente l’una alle altre.
  • La forma dell’albero è la rappresentazione simbolica della vita e della crescita e le sue radici affondano nella terra di cui ne rappresentano la stabilità. Per l’esecuzione della forma dell’albero il peso del corpo è spostato su di una gamba sola, la sinistra, mentre il ginocchio destro si piega ed il piede si porta in appoggio a diversi livelli della gamba sinistra, dal ginocchio all’inguine a seconda delle potenzialità di ciascuno.
  • Le mani sono giunte sul petto e premono l’una contro l’altra per poi spingersi con una inspirazione al di là del capo senza toccarlo. Si espira lentamente e profondamente per poi spingere indietro i gomiti sulla linea delle orecchie.
  • Il capo è ben dritto, gli occhi aperti fissano un punto per facilitare il mantenimento dell’equilibrio. Dopo aver mantenuto questa forma con respiri calmi e regolari, si ripete con le stesse modalità dall’altro lato.

 

La forma dell’albero è utile per tonificare tutto il sistema nervoso, sviluppare il senso dell’equilibrio, facilitare la concentrazione e la determinazione. E’ chiamata anche la posizione del coraggio.

 

Tutte le posizioni in cui si deve trovare l’equilibrio su una metà del corpo, per esempio l’albero o le posizioni capovolte in candela, agiscono stimolando i centri nervosi e su tutto il sistema neurovegetativo. Sono di aiuto quindi nelle nevrosi d’ansia, irritabilità, insonnia, tutte manifestazioni comuni nel periodo climaterico.

 

 

Il lavoro sul bacino

 

Il bacino è strettamente legato all’elemento Acqua insieme all’apparato genitale. L’Acqua si integra con la Terra andando sempre più in profondità; le appartiene l’inconscio,i sogni, la creatività, la sessualità.

 

Non è mai uguale ma sempre in movimento, da un movimento molto lento (acqua stagnante) a veloce, è lunatica perché influenzata dalla luna e  profondamente intuitiva.

 

Nell’aspetto emozionale è irrazionale, altruistica, sensuale e in quello simbolico indefinibile, senza confini, dipendente e con forti legami.

 

L’Acqua è l’elemento del secondo Chakra, Svadhisthana, che si colloca a livello vertebrale tra la seconda e la terza vertebra  sacrale e si posiziona alla radice degli organi genitali nel punto in cui si sviluppano le cellule germinali.

 

Generalmente nella donna in menopausa l’elemento Acqua è scarsamente rappresentato: vi è disidratazione dei tessuti e delle mucose a cui consegue perdita di elasticità e collagene. E’ comune consigliare di bere molta acqua nella giornata , anche se non si ha sete, con prescrizioni quantitative a volte eccessive!

 

Il movimento del bacino è molto importante e viene suggerito: 

 

  • Basculamento del bacino in anti e retroversione associato alla contrattura dei glutei durante la retroversione e alla contrazione selettiva del pavimento pelvico.
  • Rotazioni ampie in senso orario e antiorario.
  • Dondolare il bacino verso destra e verso sinistra scaricando il peso del corpo alternativamente da una gamba all’altra (posizione del tempo).
  • Tutte le forme in cui si accentua la cifosi lombare (es. dalla posizione inginocchiata, appoggiando le mani sulla zona lombare e avvicinando più possibile i gomiti tra loro, si inarca il busto all’indietro espirando, distendendo la gola e abbandonando il capo).
  • La medusa, supini con le ginocchia piegate e i talloni vicino ai glutei tenendo i piedi paralleli si inspira sollevando il bacino da terra, espirando il bacino ritorna pesantemente nella forma di partenza. All’espiro si può accompagnare un suono liberatorio che ampli l’impatto del bacino con il pavimento.
  • Rotazioni del bacino in posizione supina abbracciando le ginocchia piegate con le cosce che premono sull’addome. Si ascolterà il piacevole massaggio sulle vertebre lombari che si riflette su tutta la colonna.

 

Tutte le tensioni nel bacino, nelle cosce e nella parte bassa della schiena si ripercuotono negativamente sulla sessualità oltre che nel benessere di tutto l’apparato genito-urinario.

 

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Parte 5 – Conclusioni

Parte 1 – Il Counseling nella Clinica della Menopausa

Parte 2 – Il Counseling individuale in menopausa

Parte 3 – Il Counseling di gruppo in menopausa