Il Counseling di Gruppo in menopausa
– Rubrica Counseling Menopausa 3/3

 

Il Counseling di Gruppo in menopausa

 

L’idea di offrire l’opportunità alle donne di incontrarsi in un setting di Gruppo è fondata sulla convinzione che le paure e le ansie legate alle varie tappe della vita non appartengono solo all’individuo ma hanno anche una dimensione collettiva e quindi coinvolgono, se pur con modalità diverse, tutte le donne che attraversano la menopausa.

 

Quali sono le funzioni del gruppo?

 

La funzione del Gruppo è da una parte quella di un contenitore positivo come risorsa stimolante fondata sulla condivisione di una esperienza comune.

 

Si realizza un ambito dove possono essere espressi i sentimenti e nello stesso tempo si possa dare ad essi un ordine e una dignità, nella convinzione che l’essere umano non si identifica solo con la ragione. Il Gruppo è inoltre luogo ove confrontare le proprie convinzioni sulla menopausa e metterle in discussione con quelle di altri.

 

Un’altra funzione del Gruppo è quella di poter sperimentare insieme e sotto la guida del Counselor una serie di esercizi mediati dallo yoga e dalla bioenergetica, particolarmente indicati in questa età della vita.

 

La finalità di questi Gruppi non è quella di insegnare dei comportamenti ma raggiungere un buon insight specifico.

 

Il Conduttore ha il compito di mantenere un atteggiamento di accoglienza e libero da pregiudizi, astenendosi dall’elargire consigli e indicazioni; dovrà quindi padroneggiare i principali strumenti di conduzione dei Gruppi per far fronte alle dinamiche che naturalmente si creano.

 

L’atteggiamento ideale è quello di essere presenti per assistere la donna ad abbandonare le proprie difese, perché possa chiarire le proprie dinamiche ed assumersi la responsabilità e la gestione di questa fase di transizione.

 

Una esperienza personale nella mia attività di specialista in Ostetricia e Ginecologia:

 

Da molti anni conduco con la collaborazione di un ostetrica corsi di preparazione al parto. L’idea di creare un gruppo di incontro per le donne in menopausa ci venne suggerita da una “futura nonna” dopo aver assistito al gruppo di incontro per la preparazione al parto a cui partecipò la figlia.

 

Entusiasta di come il gruppo avesse lavorato, ci fece notare come ogni fase di transizione nella vita della donna abbia bisogno di uno spazio di confronto, libera espressione e sostegno, intendendo come fasi di transizione quelle da adolescente a donna, da donna a mamma, e da mamma a nonna. Nacque da qui lo stimolo a creare il gruppo di donne, non senza il rammarico per non averci mai pensato prima, e su quanta poca informazione ci sia al riguardo.

 

Venne divulgato un incontro informativo per tutte le donne over 50 dove illustrammo i contenuti e le dinamiche degli incontri per la menopausa.

 

La risposta all’invito fu numerosa e si selezionò il Gruppo di lavoro composto da circa dieci donne di età compresa fra i 50 e i 65 anni.

 

Gli incontri, a cadenza settimanale e della durata di due ore circa, proseguirono con regolarità per nell’arco dei nove mesi successivi, da novembre a giugno 2006.

 

Il Brain-storming

 

Ogni incontro iniziava dedicando uno spazio all’accoglienza con un rituale di saluto a cui seguiva un brain-storming delle partecipanti. Queste  sedute in cerchio potevano esprimersi liberamente su vari argomenti tra cui i più comuni erano:

 

  • Il rapporto di coppia e il bisogno di ridefinire la relazione in mutati scenari affettivi e ambientali; per la donna casalinga la voglia di nuovi spazi esterni alla casa, per il partner da sempre fuori con il lavoro una volta in pensione vuole trovare una dimensione “casalinga”.
  • La sessualità in menopausa, cosa cambia, la diminuzione della libido che si accompagna al fisiologico calo ormonale.
  • L’allontanamento dei figli, la sindrome del “nido vuoto”.
  • I confronti con la nuova generazione che sono lo spunto per ripercorrere in qualche modo i cicli della propria vita dall’adolescenza in poi.
  • Il sostegno ai figli nel loro ruolo genitoriale, l’apertura di spazi ai nipoti e l’assunzione di nuovi ruoli parentali.
  • L’assistenza ai genitori anziani o l’elaborazione del lutto per la loro perdita.
  • L’attenzione alla cura di sé e come preoccuparsi del proprio corpo.
  • Gestire i dolori muscolo-scheletrici che sono comuni a tutte le donne in menopausa (effetto antalgico degli estrogeni?).

 

Veniva infine deciso quando concludere la discussione per entrare nel  silenzio e nella concentrazione.

 

Centratura e respiro

 

Si sottolineava l’importanza di assumere una posizione  seduta comoda con la colonna allineata, le gambe incrociate a formare un triangolo della base.

 

L’attenzione veniva rivolta, a seconda degli obiettivi di lavoro, al respiro, ai punti di appoggio, enfatizzando la stabilità della posizione a contatto con l’elemento terra, al pavimento pelvico e al Chakra Muladhara.

 

Questo momento di breve concentrazione è molto importante per introdurre il lavoro corporeo qualunque esso sia.

 

E’ un momento di introspezione profonda, di lettura di noi stessi dove tutto quello che ci circonda si allontana di importanza, come  pure le parole e i contenuti degli argomenti discussi, tutto scende verso la terra che accoglie e assorbe.

 

Si invitava all’ascolto della respirazione che doveva divenire naturalmente bassa per trovare calma e tranquillità. Il respiro muove la parte bassa dell’addome al di sotto dell’ombelico e si percepiscono  i movimenti di espansione e contrazione nella fase di inspiro ed espiro.

 

Se l’obiettivo del lavoro corporeo era il pavimento pelvico, si iniziava a far percepire questa muscolatura come parte anatomica che chiude in basso il bacino, ancorata alla struttura ossea dai legamenti e, in questa posizione, a stretto contatto con la terra.

 

Le tuberosità ischiatiche, che si invitava a percepire dondolando il bacino verso dx e verso sx, dividono la muscolatura pelvica in due aree, un perineo anteriore o diaframma uro genitale e uno posteriore o diaframma pelvico.

 

Contraendo alternativamente queste due aree si può percepire come esse siano strettamente collegate tra di loro e difficoltosa risulti la contrazione selettiva di un’area piuttosto che dell’altra. Si evidenzia la capacità del pavimento pelvico di rispondere ad un comando volontario come in questo caso ma anche involontario in circostanze di paura e stress.

Si aiuta il lavoro percettivo sul pavimento pelvico creando immagini e visualizzazioni generalmente tratte dal mondo naturale (esempio fiore che si schiude).

 

Continua a leggere la Rubrica “Counseling Menopausa”

 

Parte 4 – Il lavoro corporeo

Parte 5 – Conclusioni

Parte 1 – Il Counseling nella Clinica della Menopausa

Parte 2 – Il Counseling individuale in menopausa