Il Punto G: Counseling sessuologico

 

Il primo scienziato a descrivere il Punto G fu l’anatomista olandese Reginer De Graff ma solo nel 1950 il ginecologo tedesco Ernst Grafenberg, dalla cui iniziale prese il nome, ne pubblicò la scoperta:

 

“si può sempre dimostrare l’esistenza di una zona erogena sulla parete anteriore della vagina, lungo il percorso dell’uretra, che sembra essere circondata da tessuto erettile come i corpi cavernosi del pene.

Durante la stimolazione sessuale, l’uretra femminile comincia a gonfiarsi e la si può sentire senza difficoltà. La zona più stimolante è localizzata nella parete posteriore dell’uretra, dove fuoriesce dal collo della vescica”.

 

Per molti anni la scoperta di Grafenberg non venne presa in considerazione dal mondo scientifico. Bisogna arrivare fino agli anni ottanta perché alcuni scienziati pubblichino uno studio affermando che esiste un punto, all’interno della vagina, sensibile alla forte pressione.

Si trova nella parete anteriore della vagina, a circa 5 cm dall’apertura, se stimolato in modo giusto si gonfia e provoca l’orgasmo in molte donne.

 

“Bisogna capire che quando tocchi il punto G  non ne ricavi soltanto uno stimolo fisiologico .Vieni toccata nel fondo della psiche,nel centro della femminilità. Il punto G è l’accesso più erotico al regno dell’inconscio. Se facessi psicoterapia o se praticassi la meditazione, incontreresti gli stessi temi, le stesse esperienze. Quelli che, in forma più leggera, incontri anche in altre situazioni della tua vita”.

 

Forse è proprio questa stretta connessione tra la stimolazione del punto G e lo scaturire di una vasta gamma di emozioni che ha spinto gli scienziati a evitare di prendere una posizione netta riguardo al punto G.

 

Per capire come le donne si informino abbiamo chiesto ad alcuni ginecologi quante pazienti chiedono loro consiglio a riguardo.

 

Qualcuno ha risposto: -“in vent’anni di pratica nessuna mi ha mai fatto domande”-, un altro: -“succede molto raramente”-, un terzo: -“è un argomento che esula dalla visita ginecologica”-.

 

L’esperienza di Rossana Cirillo:

 

Rossana Cirillo una ginecologa genovese che aveva partecipato ai corsi di tantra, entusiasmata dalla nostra ricerca, ha rovesciato la questione: anziché fornirci una statistica su questa assenza totale da parte delle donne le ha interrogate direttamente sull’argomento.

 

Per avere un campione casuale ha chiesto alle prime 65 donne che sono entrate nello studio se conoscevano il punto G.

 

La reazione è stata sorprendente: diverse donne, sentendo che il loro medico di fiducia usciva dalle domande di routine e si interessava della loro sessualità, hanno preso la palla al balzo per porre domande che non avevano mai avuto il coraggio di fare prima.

 

Chiedevano informazioni sul punto G ma anche su i vari tipi di orgasmo e su altre tematiche connesse alla loro vita sessuale.

 

Dai dati raccolti risulta che anche non essendone del tutto consapevole una donna su tre ha una esperienza corporea del punto G, indipendentemente da quante informazioni teoriche sul sesso possiede (E. e M. Zadra – Il Punto  G –  Sperling e Kupfer Editori, 2003).

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